Storia della nobile Pro Vercelli: gli scudetti di Rampini, Piola e la 'monetina'

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Pro Vercelli: Piola, i 7 scudetti e la ‘monetina’

La Gloriosa Pro Vercelli

La Pro Vercelli nasce per merito del prof. Domenico Luppi, insegnante di educazione fisica. La fondazione avviene nel 1982 come società ginnastica ma la sezione calcio, quella che avrà maggior rilievo e fama sul territorio nazionale, nasce nel 1903 grazie a Marcello Bertinetti. Quest’ultimo, dopo essersi recato a Torino per assistere ad una gara della Juventus, decide di comprare un pallone per istruire i suoi amici all’arte del calcio.

Bertinetti, famoso schermidore, insieme a Piero Albertini, Adolfo Severi e Francesco Visconti, creaono la prima squadra di calcio. Di rilievo anche la figura dell’avvocato penalista Luigi Bozino, allora dirigente, avanti anni luce del calcio italiano. Bozino rimane a capo del club per trent’anni.

Pro Vercelli e le bianche casacche

Il bianco e il nero sono i colori societari ma presto le maglie a strisce bianche e nere (in omaggio alla Juventus) vengono abbandonate perché al primo lavaggio, causa lana scadente, il colore nero macchiò le strisce bianche. A questo punto, considerando anche le precarie disponibilità economiche, i giocatori scelgono di giocare con la maglietta bianca (una camicia bianca da indossare la domenica) e i pantaloni neri. Da questo nasce il soprannome della squadra: le bianche casacche.

Casteggio e il primo scudetto: gli anni d’oro

A Casteggio le bianche casacche partecipano al primo torneo, cui prendono parte formazioni come il Milan. La squadra pedala 70 km verso Casteggio in bicicletta e alla ‘maratona’ prende parte anche il centravanti Sessa che impara in pochissimo tempo a montare questo nuovo mezzo. Nel torneo la Pro sconfigge la formazione di casa ma perde di misura contro il titolato Milan 1-0. Al rientro i giocatori vengono accolti come trionfatori. Da qui la scalata verso il successo del club piemontese.

Nel 1908, le bianche casacche ottengono dunque il diritto di partecipare alla massima divisione dell’epoca. La squadra piemontese sa imporsi sin da subito battendo nelle eliminatorie regionali la Juventus e vincendo la finale, in un triangolare, contro la U.S. Milanese e i genovesi dell’Andrea Doria.

La Pro si aggiudica il primo storico scudetto e la Coppa Romolo Buni ad esso abbinato. Questa la squadra della storica impresa: Innocenti, Salvaneschi, Celoria, Ara, Mila­no I, Leone, Romussi, Bertinetti, Fresia, Visconti, Rampini I.

La Coppa della Regina

Nei successivi cinque anni i piemontesi vincono altri 5 titoli fino al 1913, perdendo solo quello del 1910 nei confronti dell’Inter. Entrambe le squadre terminano al primo posto rendendo necessario uno spareggio. La Pro chiede di posticipare la gara dal 24 aprile al 1 maggio perché i giocatori migliori, all’epoca militari, erano impegnati nella Coppa della Regina a Roma. I piemontesi, per protesta, schierano una squadra di ragazzini, alcuni appena undicenni, permettendo all’Inter di imporsi 10-3 e aggiudicandosi il titolo.

La Pro dei due dopoguerra e la ‘monetina’

Dopo la prima guerra mondiale, la Pro Vercelli seppe confermarsi tra i club più forti e vincenti. I vercellesi lanciarono Virginio Rosetta che diventerà perno della difesa della Juventus nel Quinquennio d’oro. Vinse anche il sesto scudetto nel 1920-21, battendo il Pisa in finale. Nel 1922 arriva anche il settimo e ultimo scudetto.

I vercellesi, nei campionati degli anni ’30, riescono a non retrocedere grazie a vittorie, spareggi o a piazzamenti a centro classifica. L’eccezione è il torneo del 1940-41 che vede la Pro all’ultimo posto con conseguente retrocessione.

Quella del 1970-71 è stata una delle stagioni più emozionanti grazie al lungo testa a testa con la Biellese, rivale per la promozione. Entrambe le squadre si ritrovano al primo posto e quindi si rende necessario lo spareggio. Si gioca al Comunale di Novara e Torino. I responsi dicono 4-4 e 2-2; la promozione si decide con il lancio della monetina che sorride ai vercellesi.

Pro Vercelli e Pro Belvedere: la rifondazione

Nel 1990, 1995 e 2001 la Pro sfiora la promozione in C1 per tre volte senza mai centrarla del tutto. Nella stagione 2009-10 si disputa per la prima volta il derby stracittadino con la neopromossa Pro Belvedere. Infatti le due compagini si dividono la posta in palio con le bianche casacche vittoriose per 1-0 nell’andata, nel girone di ritorno invece vincono con lo stesso risultato i gialloverdi.

Nasce il Football Club Pro Vercelli

A causa della disastrosa situazione finanziaria, il Comune di Vercelli convoca un tavolo tecnico con i massimi dirigenti dei due club. Nel 2010 quindi, il presidente Massimo Secondo riesce a mutare la ragione sociale del Belvedere in Football Club Pro Vercelli 1892, prendendo i marchi e la tradizione sportiva delle bianche casacche. La nuova Pro riparte con la conferma di soli due giocatori delle due squadre: il bianconero Claudio Labriola e il terzino Stefano Murante.

La Pro Vercelli e il ritorno in B

La Pro Vercelli, dopo 33 anni trascorsi tra serie C2 e leghe dilettantistiche, torna nel terzo livello del calcio italiano. Nell’estate del 2012 i bianconeri vincono nei Play-off contro il Taranto e il Carpi riuscendo a tornare nella serie cadetta dopo 64 anni. La serie B dura poco perché l’anno successivo arriva con due giornate di anticipo la matematica retrocessione in Lega Pro.

Nella stagione 2013-2014 ottiene il secondo posto qualificandosi per i Play-off. Sconfigge il Sudtirol tornando immediatamente in B dopo un solo anno di assenza. Le due annate successive sono molto analoghe perché i bianchi riescono ad ottenere la salvezza senza dover affrontare i Play-out. La stagione 2016-17 è invece un po’ più tranquilla perché la Pro oscilla tra il 12° e il 16° posto accertandosi la matematica salvezza alla penultima giornata.

(Fonte: Padova Sport, La Stampa/ Foto di copertina F.C. Pro Vercelli 1892)

Pro Vercelli: Piola, i 7 scudetti e la ‘monetina’ ultima modifica: 2019-11-28T09:00:00+01:00 da Andrea Bellini

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