Eusebio Castigliano: il mediano della Pro e del Grande Torino

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Eusebio Castigliano, il mediano della Pro e del Grande Torino

Eusebio Castigliano Calciatore

Quando la Pro Vercelli dominava i campionati italiani, il capoluogo piemontese sfornava talenti che sarebbero poi diventati emblemi dei propri club. Tra i più noti ricordiamo Silvio Piola che ha vestito anche la maglia del Novara e della Lazio. Non va però dimenticato un’altro genio del pallone: Eusebio Castigliano. Il suo ricordo è principalmente associato al Grande Torino e alla sciagura di Superga.

Eusebio Castigliano calciatore della Grande Torino

Castigliano rappresentava il motore del centrocampo del Torino, unico nel suo ruolo. Sin ai suoi esordi sui campi di vercellesi, dimostra da subito di saper interpretare il ruolo di mediano in maniera diversa e più moderna. Nella Pro Vercelli infatti dimostra di essere geniale anche in fase offensiva tanto da essere tra i più temibili nelle conclusioni dalla lunga/media distanza.

I primi esordi nel vercellese

Inizialmente è una mezzala, ruolo che gli consente di andare in gol molto spesso, tanto da realizzare 18 reti in 28 gare durante i suoi due anni alla Pro Vercelli. Nel 1943 si trasferisce a La Spezia dove viene impiegato come mediano e riuscendo a mantenere una media di tutto rispetto: 28 reti in 63 partite.

Eusebio Castigliano Ritratto del calciatore

Nella sua prima stagione con gli Acquilotti mette a segno 20 reti dimostrandosi una sentenza quando calcia in porta. Nel frattempo inizia la guerra e Castigliano si mantiene in forma con Biellese Vigevano. Nel 1945 formalizza il suo trasferimento al Torino con il presidente Ferruccio Novo che investe un’importante cifra per garantirsi le prestazioni del mediano vercellese.

Tenacia e tecnica, due doti che rendono grande Eusebio Castigliano

Castigliano ha tutte le qualità per diventare un giocatore completo in ottica futura. La sua grinta è da vendere, non si è mai arreso e non ha mai ‘tirato indietro la gamba’. Tenace e sempre pronto al sacrificio, unisce alle sue caratteristiche ottime doti tecnico/offensive. Eusebio è un ambidestro e le sue ‘bordate’ vengono scagliate verso la porta con entrambi i piedi. Professionista esemplare ha sempre amato la giocata ad effetto.

Eusebio Castigliano con la squadra della Juve

All’interno dello spogliatoio è una persona carismatica e sempre disponibile. Presto diventerà l’idolo dei tifosi granata. Eusebio percorre sempre le strade di Torino con la sua fidata bicicletta fermandosi spesso con i suoi tifosi, abituati a fermarlo per strada per qualche battuta o doverosi complimenti. Infine, per deliziare gli appassionati, era solito esibirsi in un numero particolare con una monetina, la quale, dopo alcuni palleggi, centrava direttamente la tasca della sua giacca.

Eusebio Castigliano e le 13 reti che valgono lo scudetto prima della tragedia di Superga

Fuori dal campo, Eusebio, è sempre incline alla battuta e sorridente ma nel rettangolo verde non scherza e prende molto sul personale i duelli con i suoi avversari. In un derby contro la Juve, dopo aver annullato il temibile danese John Hansen, al termine della partita consegna il pallone al sorpreso bianconero, in un misto di sfacciataggine e orgoglio per la sua prestazione.

 la targa ai morti di superga

Per i granata è fondamentale soprattutto nel girone finale del campionato 1945/1946, mettendo a segno 13 reti in 14 partite regalando al Torino il titolo nazionale. Da non dimenticare il suo ‘poker’ segnato al Napoli nella gara finita 7-1 per i granata. Il 27 marzo del 1949 gioca la sua ultima gara contro la Spagna pochi giorni prima della tragedia di Superga dove una delle squadre più forti di sempre viene annientata da drastico destino. Si spegne così all’età di 28 anni.

La misteriosa lettera ritrovata: “Vercelli mi manchi”

Il Gsd Castigliano, squadra dei Cappuccini il rione dove è nato Eusebio mantiene vivo il suo ricordo ogni 4 maggio, organizzando tornei per bambini. Il presidente Carlo Bertotti, mentre faceva ordine nella sede, ritrova una lettera impolverata con la carta ingiallita dalla firma inconfondibile. Era proprio scritta dal grande campione granata che urlava a gran voce da La Spezia quanto gli mancasse la Pro Vercelli e la sua città.

Lettera ai vercellesi

Eusebio era un ragazzo semplice, di campagna, che amava correre e faticare. Parte del tempo libero lo dedicava ai tifosi facendoli divertire e regalando fantastiche magie con la sua monetina. Di lui è rimasto un grande ricordo impresso nella memoria di chi ha avuto l’onore di conoscerlo e vederlo giocare in una delle squadre più forti di sempre.

(Foto Facebook Eusebio Castigliano/ Video Rai Edu)


Eusebio Castigliano, il mediano della Pro e del Grande Torino ultima modifica: 2019-12-20T08:29:37+01:00 da Andrea Bellini

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