A tavola! Consigli culinari per i pranzi delle feste - itVercelli

itVercelli

CIBO CUCINA TRADIZIONALE

A tavola! Consigli culinari per i pranzi delle feste

Tavola natalizia

Nonostante l’incertezza del periodo che stiamo vivendo, ciò che pensiamo quando rivolgiamo la mente al periodo natalizio è la tavola. Siamo un popolo con una grande e prelibata tradizione culinaria e gastronomica, siamo delle buone forchette e dei palati golosi e a Natale siamo sempre pronti a “strafare” con le portate. Quest’anno, in pieno periodo di restrizioni, forse dobbiamo ingegnarci un po’ di più e magari mancano anche le idee. Allora eccoci qui a proporne qualcuna insieme per poter portare in tavola un menù di festa che ha poco da invidiare a quelli più raffinati.

Il Piemonte in tavola, tradizione e festa

Il Natale gastronomico piemontese è ricco di pietanze conviviali e super gustose. Un menù che accontenta tutti e che parla di tradizione con ogni portata e con ogni boccone. Si toccano tutte le zone della regione, dalla Valsesia alle Langhe, portando in tavola carni, formaggi, primi sostanziosi, secondi amati dai Savoia e fiumi di vini, senza dimenticare dolci e pusa café. Un tour culinario da poter fare tranquillamente a casa, dato l’impossibilità di muoverci causa pandemia.

Un natale in casa

Vediamo insieme nel dettaglio quali pietanze portare in tavola nei giorni delle feste natalizie. Sono perfetti sia per il Natale, che per il capodanno, che per la Befana. E c’è così tanta scelta che si possono proporre svariati abbinamenti di piatti e vini.

Gli antipasti prima di tutto

Dai più noti a quelli più ricercati, gli antipasti piemontesi sono tanti. Immancabile sulle nostre tavole il vitello tonnato, ma nulla ci vieta di proporre anche una profumata bagna cauda con cui accompagnare verdure di stagione e uova. Sempre a base di acciughe, si possono proporre le acciughe al verde e delle tartine di pane con burro e acciughe.

C’è però un antipasto che è caduto un po’ nell’oblio. Si tratta di un piatto della cucina povera, ma non è di certo povero di gusto, soprattutto se i prodotti sono genuini. Stiamo parlando della antica tartrà delle Langhe: un budino salato a base di cipolla, uova, latte e aromi. Si può anche servire con un’ottima fonduta, così da renderlo ancora più appetitoso.

La tartrà delle Langhe

La ricetta è molto semplice. Per quattro persone: quattro uova intere e due tuorli, mezzo litro di latte intero, 250 ml di panna fresca da montare, due cucchiai di parmigiano reggiano o grana padano, uno scalogno, due cucchiai di erbe aromatiche tritate (generalmente, salvia e rosmarino), una foglia di alloro, un cucchiaio di farina, sale, burro e, se si vuole, un pizzico di pepe e noce moscata. Si fa sciogliere il burro nel quale rosolare lo scalogno, insaporendolo con le erbe aromatiche una volta spento il fuoco.

uova per la tartrà piemontese

In un pentolino a parte, fate bollire il latte con una foglia di alloro. Raggiunto il punto di ebollizione, toglietelo dal fuoco, aggiungete la panna ed eliminate l’alloro. Ora lavorate le uova, i tuorli e il parmigiano con l’aiuto di una frusta o una forchetta, e in seguito unite tutti gli altri ingredienti. Aggiungete la farina, aggiustate di sale e mettete un pizzico di pepe e noce moscata, se gradite. È arrivato il momento di infornare! Imburrate gli stampini e versateci il composto, dopodiché fate cuocere in forno preriscaldato a 170 gradi, a bagnomaria, per una ventina di minuti.

Primi e secondi di tutto rispetto per imbandire la tavola

Una cucina ricca, quella piemontese, che vede protagonisti anche dei primi e dei secondi davvero sostanziosi e “provanti”. Di certo non sono leggeri, ma con le materie prime giuste sono a dir poco squisiti e succulenti. La pasta fatta in casa è un must e una delle massime rappresentazioni del nostro territorio la si trova negli agnolotti del plin. Serviti in brodo o con il sugo d’arrosto sono un vero e proprio spettacolo. Se si preferisce un altro tipo di primo, ci si può buttare sui tajarin: un’antica pasta fresca all’uovo, ottima in molti modi, ma in particolare col tartufo d’Alba!

Piemonte in tavola: i tajarin
Tajarin al Castelmagno | Takeaway, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Per quanto riguarda i secondi, la scelta è ampia e vede come protagonista la carne. Oltre al classico “cotechino e lenticchie” che compare sulle tavole di tutta Italia, in Piemonte si può trovare anche il brasato al barolo, il fritto misto alla piemontese e il bollito. Tutti e tre sono frutto di una lunga tradizione regionale e che vede come protagonisti tantissimi dei nostri prodotti locali, tra carne, verdure e vini.

Anche dolci e liquori non possono mancare

Panettone e pandoro sono buonissimi, ma vogliamo parlare del bunèt e della panna cotta? E che dire della nostra pasticceria secca? Bicciolani, baci di dama, krumiri! Tante golosità che vanno a chiudere un pasto ricco, sostanzioso e gustoso. Non mancano nemmeno vini e liquori, fondamentali per accompagnare queste portate e farci completare degnamente il lauto pasto.

Liquori piemontesi in tavola
Un bicchiere di San Simone | Takeaway, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Dal Barolo al Nebbiolo, passando per il Barbera, il Gattinara, gli spumanti Alta Langa e Arneis, il Moscato! E tanti, tantissimi altri, per tutti i palati e per tutti gli accompagnamenti! Non dimentichiamoci del pusa café: l’amaro San Simone, il Nocciolino di Chivasso o una bella grappa della Valsesia. E buone feste a tutti!

A tavola! Consigli culinari per i pranzi delle feste ultima modifica: 2020-12-18T06:34:37+01:00 da Stefania Filice

Commenti

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top
0
Would love your thoughts, please comment.x