Modesto Cugnolio: l’avvocato dei contadini – itVercelli

itVercelli

PERSONAGGI

Modesto Cugnolio: l’avvocato dei contadini

il quarto stato

Modesto Cugnolio è uno dei vercellesi da ricordare. Fu un uomo di grande cultura e di profondo senso altruistico a difesa delle fasce più deboli. Aiutò attivamente i lavoratori delle risaie ad ottenere diritti come le otto ore e la salute. Dedicò la sua vita alla politica, quella buona, senza mai farsi corrompere dal potere e dagli stravolgimenti al governo degli anni che visse. Molti a Vercelli magari non sapranno chi lui fosse, ma di sicuro per la città della sua epoca fu il vero difensore dei diritti della popolazione.

I primi passi di Modesto Cugnolio

Modesto Cugnolio nacque a Vercelli il 20 Marzo 1863 da Pietro Cugnolio e Giuseppina Riva. Di famiglia agiata, fu educato dai Barnabiti di Moncalieri. Si laureò in legge nell’Università di Torino. Creò il primo Circolo socialista vercellese nel 1894. Già nel 1897 si trovò a dover difendere politici perseguitati e umili lavoratori. La sua partecipazione al ruolo di difensore fu cosi intensa e vissuta che durante le agitazioni del 1898 finì in prigione per tre settimane. Dallo stesso anno fu Presidente della Consociazione Cooperativa Vercellese. Nel 1900 fondò il giornale La Risaia e nel 1901 la Federazione Regionale Agricola Piemontese, che raggruppò le Leghe di 47 comuni del circondario vercellese con migliaia di contadini iscritti. Dal 1907 fu consigliere Provinciale per il Collegio di San Germano Vercellese e dal 1909 Consigliere comunale di Vercelli, venne eletto deputato nel 1913.

Modesto Cugnolio

Modesto Cugnolio (foto webalice)

Modesto Cugnolio: la voce dei contadini

L’avvocato Modesto Cugnolio fu la guida illuminata dei contadini e mondariso vercellesi, tanto che li portò alla conquista delle otto ore lavorative in risaia. I lavoratori vercellesi, grazie all’opera del Cugnolio, furono i primi in quel periodo a ottenere le otto ore: la conquista più importante dall’effetto più dirompente di tutti i tempi, e non solo per il Vercellese. Fu uno dei pochi socialisti a opporsi strenuamente a Benito Mussolini, specie al congresso di Ancona del 1914; egli difese a tal punto le proprie scelte da rischiare l’espulsione dal Partito Socialista, pur di difendere gli interessi, non suoi, ma dei contadini. In meno di un ventennio cambiò totalmente il mondo della risaia, immutato da secoli, dando inizio a quei mutamenti che portarono il Vercellese verso l’economia moderna.

Le otto ore dell’avvocato Modesto Cugnolio

Cugnolio svolse un’intensa attività sindacale e politica. Nel Vercellese organizzò le prime leghe contadine, il partito. Guidò agitazioni e scioperi che, vittoriosi o meno, a poco a poco resero meno disumane le condizioni di vita dei lavoratori delle risaie. Con i contadini a poco a poco riuscì a stabilire un efficace contatto umano. Nei comizi che faceva nei paesi parlava in dialetto, esponendo le sue idee con semplicità. Ebbe un’enorme risonanza la lunga lotta che ingaggiò per limitare a otto ore il lavoro in risaia. Incominciò avanzando motivazioni giuridiche. Andò a riesumare un vecchio regolamento fatto per debellare la malaria. Il regolamento Cantelli, che era rimasto sempre inosservato ed obliato per oltre un trentennio, in pratica non consentiva più di otto ore di lavoro in risaia. Ne sollecitò l’applicazione.

Il Discorso di Modesto Cugnolio alla Camera dei Deputati

Il Discorso di Modesto Cugnolio alla Camera dei Deputati (foto webalice)

La risposta degli agrari, la forza dei contadini

Gli agrari, con la complicità del Governo, riuscirono a fare abolire il regolamento Cantelli, ma non riuscirono più ad arrestare la poderosa spinta di migliaia di lavoratori, decisi ormai ad ottenere come conquista sindacale ciò che non veniva più concesso in forza di legge. Nel 1906, l’anno dei grandi scioperi, Modesto Cugnolio superò se stesso dimostrando capacità politiche e sindacali eccezionali, ma soprattutto dimostrando doti di straordinaria umanità, che gli diedero la possibilità di portare i contadini alla vittoria senza quei tragici eccessi, che altrove, per vertenze sindacali di minor conto, insanguinarono le campagne. Con questo suo metodo coscienzioso e antidemagogico, non solo riuscì a fare progressivamente accettare il limite delle otto ore, ma, sebbene non fosse ancora deputato, riuscì a fare migliorare tutta la legislazione che regolava il lavoro in risaia.

Chi è stato Modesto Cugnolio?

Modesto Cugnolio fu la voce e la guida dei contadini vercellesi. Difese i lavoratori e i militanti sindacali finiti sotto processo per aver scioperato. Fondò, il 24 marzo 1901, la Camera del Lavoro di Vercelli. Fu anima, ma anche attento mediatore, nelle agitazioni del 1906 per la conquista delle otto ore. Molte caratteristiche del socialismo vercellese portano l’impronta di questo borghese illuminato: l’anticlericalismo, il rifiuto della violenza e dell’estremismo come prassi di lotta politica, la forte tensione etica per migliorare le condizioni dei lavoratori. I sindacalisti della Camera del lavoro organizzarono scioperi, ma anche massicce campagne di alfabetizzazione, contribuendo a creare forti legami di solidarietà tra i lavoratori, al punto che, alle agitazioni sindacali del 1906, aderirono non solo i lavoratori agricoli, ma anche muratori, garzoni, falegnami, e, tra le oltre cento persone che subirono il processo per gli scioperi di San Germano Vercellese, c’era pure una maestra.

Modesto Cugnolio in un'immagine satirica dell'epoca

Modesto Cugnolio in un’immagine satirica dell’epoca (foto webalice)

La morte e l’eredità di Modesto Cugnolio

Morì di polmonite a Roma il 18 marzo 1917 dopo aver parlato alla Camera sulle condizioni dell’agricoltura durante la guerra. Il miglioramento della condizione umana del lavoro in risaia è stato lo scopo essenziale della sua esistenza. Fu anche membro dell’Amministrazione dell’Ospedale Maggiore di Vercelli e consigliere della Stazione Sperimentale di Risicoltura. Nel suo testamento egli chiese: «solo funerali civili e i miei contadini». Dalle campagne i contadini accorsero a migliaia al suo funerale, assiepandosi nelle strade di Vercelli come mai era avvenuto. È sepolto a Vercelli nel cimitero di Biliemme. Per lascito testamentario la tomba deve essere mantenuta in buone condizioni dall’Ospedale S. Andrea, cioè dall’ASL di Vercelli.

Modesto Cugnolio: l’avvocato dei contadini ultima modifica: 2018-11-28T11:08:54+01:00 da Deborah Villarboito

Commenti

Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top