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Vittorio Vallarino Gancia, una vita per l’azienda di famiglia

Gancia Azienda

Scompare a 90 anni Vittorio Vallarino Gancia, l’erede di Carlo Gancia suo bisnonno, fondatore a metà dell’Ottocento dell’omonima azienda vitivinicola e inventore dello spumante. Cavaliere del lavoro, per decenni ha guidato l’azienda di famiglia con sede ad Asti, in Piemonte. Nato il 28 ottobre 1932, lascia la moglie Rosalba e i due figli, Massimiliano e Lamberto, entrambi dirigenti nell’attività di famiglia. Il suo impegno all’interno dell’azienda è iniziato nel 1957, con un primo incarico all’ufficio esportazione, dopo aver preso una laurea in scienze politiche all’università di Torino.

Vittorio Vallarino Gancia In Una Foto Di Archivio. Ansa
Vittorio Vallarino Gancia (Foto Ansa)

Vittorio Vallarino Gancia

Per il Consorzio Alta Langa, che raccoglie rappresentanti delle case spumantiere e dei produttori di uve, Vittorio Vallarino Gancia “è stato un insostituibile ispiratore e un grande sostenitore. Tutti i produttori, di ieri, di oggi e di domani, devono molto alla sua figura e alla sua azione”. La nascita di casa Gancia risale al 1850. Il fondatore, Carlo, originario del Cuneese, era alla ricerca di uno “champagne italiano” che non avesse nulla da invidiare a quello transalpino. Il risultato fu lo “spumante“, un vino a base moscato dall’aroma più dolce rispetto a quello francese. Ma assai apprezzato, messo a punto con una procedura poi scolpita nella formula del “metodo classico”.

Vini Gancia

Una vita dedicata all’azienda di famiglia


Fra il 2011 il 2013 il brand è di proprietà della Russian Standard del magnate della vodka Rustam Tariko, che comunque ha lasciato la produzione a Canelli con le uve del posto. Innumerevoli sono gli incarichi che Vallarino Gancia ha ricoperto nel corso della sua attività professionale. Fu presidente della Camera di Commercio di Asti, presidente del Consorzio per la tutela dell’Asti spumante, presidente della Federvini, presidente dell’Unione italiana vini. Nel 1994 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro. A Canelli, dove era nato, restava per tutti “il dottor Vittorio”.
Nel 1975 Gancia fu rapito dalle Brigate Rosse. I carabinieri individuarono in poco tempo il luogo in cui era stato rinchiuso, la cascina Spiotta, vicino ad Acqui Terme. Nella sparatoria che ne seguì persero la vita la brigatista Mara Cagol e un appuntato dell’Arma, Giovanni D’Alfonso.

(Foto official page Gancia)

Vittorio Vallarino Gancia, una vita per l’azienda di famiglia ultima modifica: 2022-11-14T07:43:16+01:00 da Maria Scaramuzzino

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