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CIBO LO SAPEVI CHE

“Nero”, il sakè italiano fatto con il riso vercellese

Sake di Vercelli

“Nero” è il sakè di Vercelli. Proprio così! Tre realtà del territorio piemontese hanno unito le loro idee e le loro materie prime per dare vita a qualcosa di unico. Parliamo di unicità perché il sakè di Vercelli non vuole replicare il più famoso e antico sake giapponese. Si tratta più di un omaggio, di una rivisitazione, di un nuovo modo di valorizzare i prodotti locali creando qualcosa di unico. Portato anche sullo schermo della televisione nazionale durante una puntata de “I soliti ignoti”, questa bevanda tutta piemontese, questa eccellenza italiana, merita tutta la notorietà possibile.

Una sinergia tra eccellenze piemontesi per dare vita al sakè italiano

La azienda risicola “Gli Aironi”, il bar torinese “Affini” e la scuola di barman di Torino “Evho” hanno messo insieme i loro prodotti e la loro conoscenza per dare vita al sakè nero. Una bevanda fermentata a base di riso integrale nero, il riso Penelope della riseria vercellese “Gli Aironi”. Come racconta Gabriele Conte – uno dei soci – questo tipo di riso “associa alle proprietà nutrizionali una profumazione fruttata, il caratteristico colore e un gusto intenso che vengono trasmessi al prodotto finale”. Tutti gli ingredienti fanno parte di una lunga tradizione piemontese. Il sakè nero si discosta dalla tradizionale bevanda giapponese anche per la fermentazione. Infatti, per il sakè di Vercelli, vengono utilizzati i lieviti della birra. Questo perché, con i suoi birrifici, la Torino dei primi del ‘900 era una delle capitali europee della birra. Ecco perché Nero è una bevanda che omaggia più tradizioni.

riso nero penelope per il sake

E, sempre rimanendo in termini di tradizioni, per aumentare la gradazione di questo sakè piemontese i creatori utilizzano un’infusione di erbe e spezie. Ecco un’altra differenza con il sakè giapponese, che utilizza invece l’alcol puro. L’infusione di erbe e spezie, tra cui artemisia e achillea derivano dalla tradizione vermuttiera torinese. In poche parole, questo sakè ha poco a che fare con quello giapponese se non nella sua rotondità, nella sua sapidità e nel suo utilizzo. Ha molto a che fare, invece, con la tradizione piemontese per l’utilizzo di riso, lieviti e vermut. Si rispettano così le differenze e, al tempo stesso, si esaltano le similitudini.

Riso integrale nero e vermut, più piemontese di così non si può!

Il riso integrale nero Penelope viene coltivato nella riseria vercellese di Lignana, “Gli Aironi”. È una varietà caratterizzata dalla presenza di antociani, che hanno una componente antiossidante e quindi benefica per la nostra salute. Inoltre ha una profumazione fruttata, che la dona anche al prodotto finale, il sakè.

vermut di torino
Tre diversi tipi di Vermut. Tamorlan / CC BY

E poi c’è il vermut, tornato orgogliosamente alla ribalta negli ultimi anni. Un vino aromatizzato nato a Torino nel 1786. Ha una gradazione alcolica tra il 16 e il 22%. Fondamentale che contenga artemisie, dato che ne sono l’elemento caratterizzante. A seconda, inoltre, dei vari tipi di aromi, si avranno vermut dai vari sapori. Artemisia, assenzio, maggiorana, melissa, timo, camomilla, anice stellato, e tantissimi altri.

(Foto copertina Sakè Italiano – Facebook Official Page)

“Nero”, il sakè italiano fatto con il riso vercellese ultima modifica: 2020-10-09T08:13:29+02:00 da Stefania Filice

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