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Onda Pride: si parte da Vercelli “A braccia aperte”

Il corteo del Vercelli Pride

Sabato 11 maggio è stato il giorno del Pride, che ha visto in Vercelli la protagonista che ha dato il via all’Onda Pride: la stagione dei Pride. È stata la prima delle manifestazioni promosse dal Movimento LGBTI che si svolgeranno in Italia. Un percorso che ha visto accendersi di un arcobaleno di colori le vie del centro storico. Neanche la pioggia e la grandine sono riuscite ad attenuare il fiume colorato che ha popolato queste antiche strade. Si può dire che il corteo e la manifestazione stessa siano stati accolti a braccia aperte? Sì, decisamente sì.

L’Onda Pride accolta a braccia aperte a Vercelli

Alla presidente di Arcigay Rainbow Vercelli Valsesia, Giulia Bodo fu chiesto se, secondo lei, i vercellesi avrebbero accolto a braccia aperte il primo Pride cittadino. La sua risposta fu positiva. «Accoglierci a braccia aperte? Sì, assolutamente.» I fatti le hanno dato ragione. La risposta è stata positiva e il coinvolgimento oltre ogni aspettativa. Si aspettavano almeno mille persone, quel che è certo è che il centro era invaso da un fiume colorato, festante e orgoglioso di poter manifestare per i propri diritti e quelli altrui. Tante le persone, tanti i volontari e tanti gli ospiti. Questa risposta è ciò che conta, ciò che soffoca e spazza via tutte le polemiche viste e sentite da quando il Vercelli Pride venne annunciato.

Testa del corteo, Onda Pride

Onda Pride, la testa del corteo del Vercelli Pride. Foto: Stefania Filice

Anche chi non poteva unirsi al corteo, ha fatto in modo di esserci. Sulle soglie dei propri negozi, erano tantissimi quelli che manifestavano il loro supporto. Spinti magari dalla curiosità suscitata, attratti dalla musica coinvolgente, dalla felicità dei manifestanti o, semplicemente, perché credevano alla causa. Persone di tutte le età che ballavano e seguivano il corteo, cellulari pronti a riprendere e a fotografare, mani pronte ad applaudire e labbra sorridenti. Sono queste le braccia aperte dei vercellesi. «Non bisogna essere gay per difendere questi diritti», una frase simbolo di questa giornata, rispettata appieno.

Sul palco per esprimere se stessi

Dopo aver attraversato viale Garibaldi, corso Libertà e aver dovuto anticipare l’arrivo in piazza Cavour a causa del maltempo, la folla si è raccolta attorno al palco per accogliere chiunque volesse condividere le proprie parole ed esperienze. Manifestanti e ospiti hanno espresso i propri pensieri, che hanno avuto eco tra tutti i presenti. Applausi ed incitamenti non sono mancati, in un susseguirsi di racconti che hanno menzionato anche i moti di Stonewall. Vercelli segna un inizio importante sia per la città che per l’Onda Pride. È il primo Pride che segna i 50 anni dai moti di Stonewall e, inoltre, è il primo Pride per Vercelli.

Il palco del Vercelli Pride - Onda Pride

Onda Pride: dal palco alla folla. Foto: Stefania Filice

«È per me un privilegio essere qua di fronte a voi oggi, per esprimere come mi sento e cosa vuol dire essere libero e, specialmente, celebrare un giorno come questo. Ed è molto importante per tutti essere coraggiosi, essere vulnerabili, circa i propri sentimenti. In tutti i sensi, in tutte le situazioni. Ancora più coraggioso è essere onesti sui propri sentimenti e rispetto a chi ami. Quando sai questo può succedere che ti relazioni con le avversità all’interno della società. Così oggi, come ogni giorno, voglio mandare il mio amore e il mio rispetto a chiunque ha il coraggio di essere onesto su ciò che prova e di vivere la propria vita. Questo è il giorno in cui dobbiamo celebrare quanto siamo arrivati lontani e di renderci conto di quanta strada abbiamo ancora da fare».

Onda Pride: si parte da Vercelli “A braccia aperte” ultima modifica: 2019-05-14T19:13:07+02:00 da Stefania Filice

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