Il rientro in zona rossa incentiva i tour online dal sapore culturale, questa volta è il momento di “Casa Alciati senza veli”. Giovedì 18 marzo, alle 17.30, si andrà alla scoperta del Museo Leone di Vercelli. Un evento online che avverrà tramite la piattaforma Zoom, a cura del Conservatore museale Luca Brussoto, in collaborazione con Oltre Confine Onlus. Anche in questo caso la prenotazione è obbligatoria tramite il link https://forms.gle/GaNmFx9JTpcAKBFj8. Il contributo minimo è di 7 euro.
Scopriamo Casa Alciati, parte integrate del Museo Leone di Vercelli e dimora signorile rinascimentale
“Casa Alciati” è uno degli edifici storici più importanti della nostra Vercelli. Dimora signorile rinascimentale, datata nel Cinquecento, è parte integrante del Museo Leone. Ha da sempre accolto le scolaresche del territorio, oltre che numerosi cittadini provenienti da ogni dove. Curata e tenuta, giustamente, come un gioiello, conserva sulle sue pareti uno dei più importanti cicli pittorici del primo Cinquecento piemontese. Questi meravigliosi affreschi si possono ammirare in nove stanze e anche nel cortile interno. Le stanze sono affrescate con vari soggetti, che riguardano il mitologico, lo storico e il religioso. L’autore o gli autori di questi preziosi affreschi è anonimo, ma si presume che gli affreschi siano stati realizzati tra la fine del XV secolo e l’inizio del terzo decennio del XVI secolo.
Affreschi che sono caduti nell’oblio fino agli anni Trenta del Novecento, quando furono riscoperti e restaurati per la prima volta. Hanno subito un secondo intervento conservativo nel 2010, grazie al contributo della Fondazione CRT. È molto interessante vedere cosa queste opere d’arte hanno da dire: mostrano, infatti, derivazioni da stampe di “traduzione”. E anche invenzioni decorative di gusto pienamente archeologico. Sono testimoni di una attenta conoscenza della nuova moda romana. Si rifanno, infatti, alle esperienze pittoriche di Michelangelo, Peruzzi e Raffaello. Sono testimonianza, anche, di come gli Alciati fossero una famiglia molto conosciuta, che riceveva ospiti. Come lo si può dire? Grazie ai diversi graffiti individuati nelle sale.
Insieme a Palazzo Langosco forma il Museo Leone
Il Museo Leone nasce nel 1910 ed è dedicato al notaio Camillo Leone, che, in punto di morte nel 1907, donò tutti i suoi averi e le sue raccolte al cittadino Istituto di Belle Arti. Il Museo Leone è custode della storia del territorio vercellese, si trova in pieno centro storico, non troppo lontano dalla bellissima piazza Cavour. È costituito da Casa Alciati, edificio del Cinquecento, e dal settecentesco Palazzo Langosco. I due edifici storici sono collegati tra loro grazie a una manica di raccordo, costruita negli anni Trenta del secolo scorso. Il Museo Leone è ricco di ambienti dal grande impatto scenografico, come il salone Romano, la sala di Santa Maria Maggiore e le sopracitate sale affrescate di Casa Alciati.
Ospita collezioni di reperti archeologici, opere d’arte e manufatti di arti applicate. Queste superbe collezioni ripercorrono la storia e la cultura non solo dell’Italia, ma soprattutto del vercellese, dalla preistoria all’Ottocento. Inoltre, è presente anche una ricca e antica biblioteca che custodisce di più 1200 preziosi incunaboli (primi prodotti dell’arte della stampa, modellati sull’esempio dei manoscritti) e cinquecentine (libri stampati nel XVI secolo). E anche: una ricca collezione di codici miniati, manoscritti e pergamene. Da non dimenticare gli spazi all’aperto e le aree verdi, costituite dal Chiostro di Casa Alciati, dal Giardino della Fontana e dal didattico Giardino Archeologico.
(Foto Oltre Confine Onlus)
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