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STORIA

Ex ospedale psichiatrico di Vercelli: una lunga storia di torture

Ex Ospedale Psichiatrico

L’ex ospedale psichiatrico di Vercelli, costruito nel 1930, è stato uno dei manicomi più grandi d’Italia per la cura di persone affette da malattie mentali. Il villaggio ospedaliero è composto da 20 padiglioni. Diversamente da quanto può sembrare esteticamente, l’ex ospedale ha una superficie di 28 ettari  immersi nella natura.

foto in bianco e nero dell'ex Ospedale Psichiatrico

All’interno vi sono una chiesa e il teatro Benedetto Trompeo, la cui struttura è pericolante. Oggi, il complesso si erge tra la vegetazione in uno stato di totale abbandono in periferia di Vercelli. In ogni padiglione è possibile osservare le cartelle cliniche dei pazienti dove sono leggibili le date del decesso, d’entrata o di uscita. L’unico padiglione ancora in uso è quello occupato dagli uffici dell’Arpa.

L’eccidio nell’ex ospedale psichiatrico di Vercelli

Il complesso, come tutti gli altri manicomi italiani, è stato chiuso nel 1978 a seguito della legge Basaglia. Successivamente diviene sede ospedaliera di Vercelli fino al 1991, anno della chiusura definitiva. Questo luogo è stato teatro dell’episodio passato alla storia come ‘eccidio dell’ospedale psichiatrico di Vercelli’ avvenuto nel maggio del 1945.

monumento ai caduti del 1945 nel giardino dell'ex ospedale psichiatrico
Il monumento ai militi della Rsi caduti del 1945

L’eccidio, un fatto cruento

Le notizie in merito allo sterminio sono poche e incerte. Sembra, comunque, che in  questo ospedale siano stati giustiziati, in modo cruento, un gruppo di militi della Repubblica sociale italiana (Rsi). Si trattava di soldati prelevati dallo stadio di Novara, un tempo adibito a campo di prigionia. L’opera è stata compiuta da un gruppo di partigiani della 182ma Brigata Garibaldi Pietro Camana

I militi della Rsi prelevati dal campo di Novara per essere trasportati nell’ospedale psichiatrico di Vercelli.

L’atroce esecuzione avviene in diverse modalità. Alcuni prigionieri sono gettati dalle finestre del manicomio, altri uccisi con colpi d’arma da fuoco. Altri invece vengono legati con il fil di ferro e distesi a terra: su di essi il passaggio di un mezzo militare per provocarne la morte.

Ex ospedale psichiatrico di Vercelli, i luoghi delle torture

Si racconta che un gruppo ristretto di prigionieri viene condotto a Greggio e giustiziato sul ponte del Canale Cavour la notte stessa. Negli anni ’60 il manicomio di Vercelli torna tristemente famoso. Decine di infermieri denunciano il direttore dell’impianto accusandolo di utilizzare metodi violenti con i pazienti e con gli addetti ai lavori.

Ex Ospedale Psichiatrico e i Lettini delle torture
Una delle orribili stanze delle torture

Oggi, all’interno del complesso, regna il disordine accompagnato da uno scenario da film dell’orrore. Sul vialetto si affacciano le strutture amministrative, dove porte cigolanti e calcinacci, conducono in stanze ricoperte da documenti sparsi ovunque. I muri sono, in parte, senza intonaco e ricoperti di muffa.

Ex ospedale psichiatrico: come in un film horror

Il vero film dell’orrore andava in scena nei seminterrati di alcuni particolari padiglioni. In questi luoghi tenebrosi venivano letteralmente torturati i pazienti: chi per ‘cura’, chi per penitenza. Venivano somministrate diversi tipi di morfina e praticate scariche di elettroshock nell’epoca in cui regnava l’omertà.

Una delle stanze dove venivano eseguiti gli elettroshock

Non è un caso infatti che la stanza adibita alle visite dei familiari sia stata costruita fuori dalle mura. I pazienti venivano portati in questa struttura e non erano i parenti a raggiungerli nelle loro stanze. Ciò, per non far sentire ai visitatori le urla di sofferenza dei ricoverati .

sala d'aspetto dell'ex Ospedale Psichiatrico ormai in rovina
Un’altra immagine del degrado in cui versa la struttura dell”ex ospedale psichiatrico

L’ex ospedale psichiatrico di Vercelli: teatro, chiesa e altre strutture

Dopo le aree amministrative si passa alla struttura sanitaria riconoscibile per gli indizi inquietanti che lascia al visitatore. Sedie a rotelle riverse a terra, poltrone e strumenti medici sono l’accoglienza. Ogni stanza ha una storia da raccontare grazie ai tantissimi documenti clinici sparsi ovunque. Alcune parti dell’edificio sono crollate e alcuni corridoi non sono percorribili perché bloccati da detriti.

Nei meandri del manicomio abbandonato

Il piano superiore è in stato di abbandono insieme a farmaci scaduti, radiografie, bevande rovesciate e pellicole di sedute di psicoterapia impresse ad una telecamera. Il teatro, situato dalla parte opposta del viale, si può riconoscere dai segni delle fiamme sui muri che hanno avvolto l’ospedale. I vetri sono completamente rotti, del grande sipario rosso rimane poco e niente, il palco è sfondato, le poltrone sono marce e le balconate pronte a cadere.

Ex Ospedale Psichiatrico pieno di calcinacci e robe vecchie
Roba vecchia e calcinacci come unico arredo della struttura in abbandono

La chiesa è relativamente moderna quindi costruita sicuramente qualche anno più tardi rispetto agli altri padiglioni. Anche qui regna il disordine e l’altare è circondato da calcinacci. Solo il pianoforte sembra resistere. Le panche per i fedeli invece sono accatastate l’una sull’altra, la croce è caduta oltre a un organo e una macchina da scrivere. Tra i ruderi spuntano anche dei bicchieri e qualche testo sacro. Le finestre invece sono rimaste intatte e le bellissime scritte in latino sui muri sono ancora perfettamente leggibili.

(Foto notizie.comuni-italiani.it/Wikiwand/Wikipedia)

Ex ospedale psichiatrico di Vercelli: una lunga storia di torture ultima modifica: 2019-10-25T08:30:28+02:00 da Andrea Bellini

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