Il cognome “Oldoni” è molto conosciuto a Vercelli, c’è anche una via dedicata a loro, ma in quanti però sanno chi fosse Eleazaro Oldoni? Probabilmente solo gli esperti e gli appassionati di arte sanno rispondere. Questo perché a suo nome, fino a poco tempo fa, compariva soltanto un’opera: una piccola Natività.
L’opera in questione sarà esposta al pubblico, per la prima volta, proprio in questa mostra dopo essere rimasta per lungo tempo in una collezione privata. La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio 2020, nelle sale del museo Borgogna.
Chi è Eleazaro Oldoni?
È a questa domanda che la mostra ospitata al museo Borgogna offre risposta. Già da qualche giorno, appassionati e curiosi hanno potuto apprezzare la sua arte, molti altri potranno farlo fino al 6 gennaio del 2020. E quel che si può conoscere di questo artista è davvero molto interessante. Gli Oldoni sono una famiglia di pittori di origine milanese, giunta a Vercelli nel Quattrocento.
Nel corso del Cinquecento sono ancora al centro delle vicende piemontesi. Tra i vari documenti, la figura di Eleazaro compare solo verso il 1478. Ci sono buoni motivi per pensare che il suo nome fosse ben noto e radicato a Vercelli, dal momento che ricevette l’incarico dell’ancona per l’altare maggiore della chiesa di Sant’Andrea, cui però rinunciò il 5 novembre 1481. Condividere l’attività con i fratelli, gli permise di completare alcune opere incompiute di questi ultimi.
Un esempio è l’ancona per la cappella di San Michele in Santa Maria Maggiore. Sempre i documenti portano alla luce il suo impegno nell’arte miniatoria. L’unica opera riferibile a Eleazaro è una piccola tavola di proprietà privata, con l’Adorazione del Bambino, firmata Eleazar de Oldonibus pinxit. Eleazaro Oldoni morì nell’ottobre del 1517: da questo momento la sua arte passò ai figli, artisti anche loro molto attivi sul territorio vercellese.
“Una nuova scoperta per il Rinascimento a Vercelli”
Grazie a Vittorio Natale, storico dell’arte piemontese, abbiamo la possibilità di conoscere un vercellese di acquisizione che, alla nostra città e al mondo nell’arte in generale, ha regalato tanto. La mostra, piccola ma molto preziosa, presenta diverse opere inedite e nuove attribuzioni. La scelta del museo Borgogna come percorso espositivo permette di inserire questa mostra in un contesto unico per la pittura vercellese.
“La pittura di Eleazaro è caratterizzata dai panneggi scheggiati di derivazione ferrarese e dalle preziosità luministiche di ispirazione fiamminga, espresse attraverso una grafia minuta, precisa e raffinata. Una corrente della quale andranno valutati a fondo il radicamento a Vercelli e anche l’impatto sulla formazione di pittori come Defendente Ferrari e, forse, Gerolamo Giovenone“, ci informano sul sito del museo. E noi non possiamo fare altro che recarci di persona e lasciare che i nostri occhi godano di queste opere.